Creatix LC 144 VF Bedienungsanleitung Seite 20

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Ricapitolando, ipotizzando che gli anni di audizione di Guerrico furono solo cinque, che
gli anni di baccellierato furono quattro e che gli ultimi anni prima della licenza furono del tutto
evitati, avremmo un totale di nove anni di studi, ancora insufficiente per le nostre esigenze, visto
che bisogna giustificare la licenza in teologia in otto anni. Ma, togliendo ipoteticamente un altro
anno all’audizione, il che sarebbe possibile visto che Guerrico era già anche maestro di
medicina, e considerando che la data d’ingresso nell’ordine è orientativa più che assolutamente
esatta, rientreremmo nell’intervallo cronologico ipotizzato. Ovviamente, in assenza di dati
inequivocabili, si tratta solo di supposizioni che, tuttavia, godono di elevata probabilità.
Circa la data di morte di Guerrico, è presente una testimonianza ancora nelle Vitae
fratrum
41
.
Fra Guglielmo di Melitone
42
, religioso degno di fede, dell’Ordine dei frati Minori, Maestro
in teologia a Parigi, raccontò ai nostri frati di aver visto in sogno, una notte, davanti a sé una
botte di cristallo, piena di ottimo vino. Stava ancora meravigliandosene, quando la botte si
ruppe e tutto il vino si sparse. Quando raccontò questo suo sogno ai frati e ai Maestri
Alessandro e Giovanni di Rochelle
43
, lo interpretarono come un preavviso della prossima
morte di un Maestro di teologia. Difatti, dopo pochi giorni morì fra Guerrico di Saint-
Quentin, Maestro in teologia dell’Ordine dei Predicatori, del quale il succitato fra Guglielmo
disse che era una vera botte di cristallo per la profondità della sua sapienza, per la genuinità
della sua modestia e la chiarezza del suo insegnamento. Fra Guglielmo fu molto dispiaciuto
per la sua morte, perché erano fra loro amici affezionati. Orbene, la notte seguente alla di lui
morte, gli apparve la Beata Vergine, in un alone di luce, da un lato del capitolo. Dall’altro
lato vide fra Guerrico, col cappuccio calato fin sopra gli occhi, come per umiltà usava
portare da vivo. E udì la beata Vergine che lo chiamava: «Vieni da me, fra Guerrico, e scrivi
il nome degli eletti nel libro della vita». Quando fra Guglielmo si svegliò, restò in tal modo
consolato nel suo dolore per la morte dell’amico e raccontò il suo sogno ai frati
44
.
nel 1245, tenendo un corso su un libro scritturale, è presentato come maestro. I tre o quattro anni successivi alla
lettura delle Sentenze sono completamente evitati e Stefano di Poligny «aurait commencé presque aussitôt à ouvrir
école» (ibid., p. 246). Discorso simile vale anche per Pietro Larchevêque. Nel ms. è riportato, a lui attribuito, un
Introitus in I Sent., risalente al 1243. Pietro «apparaît avec le titre de maître dans un sermon du 23 février 1247»
(ibid., p. 247). Dato che l’anno accademico cominciava nel settembre di ogni anno, risultando maestro nel febbraio
1247, Pietro era tale almeno sin dal settembre 1246. Nel 1243 inizia la lettura delle Sentenze, che, durando
obbligatoriamente due anni, è terminata nel 1245. L’anno successivo lo si ritrova già maestro. Dunque, anche Pietro
ha saltato gli anni come baccelliere formato.
41
Tre sono le citazioni di Guerrico nelle Vitae fratrum.
42
Si tratta di Guglielmo di Middleton, francescano. Maestro di teologia a Parigi e Cambridge, «incaricato
da Alessandro IV di completare la Summa di Alessandro d’Hales, morì nel 1257 prima di aver potuto adempiere a
questo incarico»; cfr. Storie e leggende cit. (alla nota 1), p. 389, nota 844.
43
In nota, il curatore Lippini indica che si tratta di Alessandro di Hales e di Giovanni de la Rochelle. Cfr.
ibid., nota 845.
44
Ibid., 367, pp. 389-390.
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