Creatix LC 144 VF Bedienungsanleitung Seite 201

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contemplabimur, quod in hac vita nulli conceditur»
82
. Sed quid est quod dicit quoniam
videbimus sicuti est: sed ipse est plenissime et perfectissime: ergo videbimus eum plenissime
et perfectissime. Contra. Isidorus: «Sibi soli Trinitas nota est, et homini assumpto»
83
.
Solutio. Sicuti est videbimus quia facie ad faciem, et sine velamine quem modo videmus sub
figuris et aenigmate: non tamen plenissime quantum ad ipsum quia non erimus capaces
plenitudinis suae gloriae. Et, quia tunc erimus ei similes in gloria, debemus et modo esse
similes ei in vita.
84
Il commento è strutturato secondo la forma di una vera e propria quaestio nata da un apparente
contrasto tra due auctoritates, Beda da un lato e Isidoro dall’altro. Il primo, erroneamente
sostituito nella citazione dalla Glossa ordinaria, sostiene che i beati vedono la stessa sostanza
divina, il che non è concesso ai mortali; il secondo, al contrario, ritiene che la Trinità è nota solo
a se stessa (l’argomento contrario, per accentuare la distanza tra i due Padri, dalla citazione del
vescovo di Siviglia omette volontariamente l’avverbio integre, effettivo oggetto della negazione
di Isidoro, come abbiamo già notato). Ugo pensa di proporre una soluzione che mostri
l’apparenza della contraddizione tra le due autorità (sfruttando implicitamente l’omissione di cui
sopra), ma ripropone nei fatti l’autentico pensiero di Isidoro, non adeguatamente ricostruito
nell’argomento contrario: vedremo l’essenza divina faccia a faccia, senza i veli e gli enigmi di
questo mondo, ma non plene (l’integre di Isidoro ne è sinonimo), perché l’intelletto umano, per
quanto glorificato, resta incapace di comprendere la pienezza della gloria divina. È la stessa
posizione sostenuta da Agostino prima, che pur riconosceva limiti alla visio Dei dovuti
all’imperfezione creaturale, e da Gregorio Magno e Isidoro poi.
Dai testi analizzati emerge una certa oscillazione di Ugo: in un brano, in linea con
Giovanni Crisostomo, egli nega la visione dell’essenza divina in sé; nell’altro, non rifiuta tale
visione, ma la sua pienezza. Quale sia la causa di tale oscillazione, emergerà in seguito
85
.
1. 14 Anonimo di Douai
Il codice Douai 434 presenta una disputa De visione Dei in gloria, la cui terza parte, la
quaestio 9, è dedicata al tema del medium. Guerrico e i suoi studenti conoscevano certamente il
82
BEDA VENERABILIS, In I Epistolam S. Joannis, III, 2, PL 93, 99A, ed. D. Hurst, Turnhout 1983 (CCSL,
121), p. 302,47-49.
83
ISIDORUS, Sententiae, I, 3, 1, 543A, ed. Cazier cit. (alla nota 45), p. 11,13-14.
84
HUGO, In Epistolam I Joannis, 3, in Opera omnia cit., VII, f. 350
va
.
85
Per approfondimenti su Ugo, cfr. DONDAINE, L’objet et le ‘medium’ de la vision béatifique cit. (alla nota
1), pp. 82-84;
cfr. TROTTMANN, La vision béatifique cit. (alla nota 2), pp. 181-182.
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